Manon Lescaut (Torino, Teatro Regio, Febbraio 1893), La Bohème (Torino, Teatro Regio, Febbraio
1896), Tosca (Roma, Teatro Costanzi, Gennaio 1900), e Madama Butterfly (Brescia, Teatro Grande,
Maggio 1904), La fanciulla del West. Con queste opere Giacomo Puccini, diventò il Maestro. I suoi
lavori vennero rappresentati in Europa ed in America. Sino all’ incompiuta Turandot, postuma e
terminata da Franco Alfano nel 1926, che s’impose nel panorama internazionale con lo stesso successo
delle altre opere. Il Maestro seppe coniugare l’eredità dell’Ottocento, conferendo alle sue opere
originalità e un forte senso comunicativo. Con lo stesso slancio ed ecletticità fu in grado di toccare tutti
i generi, dal drammatico al mistico sino al comico, ma le sue peculiarità restarono quelle liriche, dove
l’idillio, la nostalgia, la piccola vita a due e la morte costituirono il fulcro della sua opera artistica.
Distante dal nazionalismo e capace di amalgamare linguaggi e culture musicali differenti, ebbe sempre
la capacità di suscitare l’ammirazione del pubblico, non altrettanto della critica, in particolare italiana,
che guardò a lui per molto tempo con sospetto e talvolta con ostilità, giungendo ad una sua
rivalutazione solo in una successiva fase storica. L'intensità pucciniana raggiunse i punti più alti nel suo
espressivo e personale recitativo melodico, rimasto ineguagliato e senza eredi . A novant’anni dalla sua
scomparsa, non a caso, il Maestro e le sue opere continuano a riempire di gloria i teatri di tutto il
mondo. Nella moneta è raffigurato il volto del maestro Giacomo Puccini attorniato dalla scritta G.
Puccini l’anno di emissione e la dicitura SAN MARINO.