Filatelia e numismatica di San Marino:

una storia di valore.

CHI SIAMO

Poste San Marino, un servizio pubblico da oltre 400 anni

Con un provvedimento del Consiglio Principe e Sovrano del 7 ottobre 1607 veniva nominato un Postiglione, tale Giulio Franchini, che doveva recarsi a Rimini con l’incarico di ritirare la posta in arrivo e consegnare quella in partenza, per garantire ai sammarinesi contatti con il mondo. Veniva così istituito un servizio postale pubblico per autorità e cittadini che alla luce della storia rende la Repubblica di San Marino il primo stato al mondo a concepire un servizio postale per tutti. La posta in partenza per Rimini veniva raccolta in una cassetta sotto il portico della Domus Communis Magna e per il trasporto che avveniva rigorosamente a piedi in ogni stagione, veniva utilizzata una “bolgetta”. Il salario del Postiglione, non particolarmente alto, veniva integrato con un “baiocco per ogni lettera in arrivo”. Saltuariamente poteva essere riconosciuta al Postiglione la donazione di un paio di scarpe e di un tabarro.
I bolli “San Marino” con inchiostro azzurro
Bisogna attendere oltre 200 anni, nello specifico il 1862 e la convenzione di amicizia e buon vicinato Italia-San Marino per avere l’obbligo di indicazione del luogo d’origine sulla corrispondenza spedita da San Marino. Viene allora introdotto il bollo “San Marino”. L’anno seguente con l’entrata in vigore della riforma postale italiana, che imponeva l’affrancatura anticipata, San Marino dovette dotarsi di francobolli italiani (ma precedentemente anche pontifici e sardi), accanto ai quali apponeva il timbro “San Marino”. Essi venivano poi annullati una seconda volta a Rimini. Quei francobolli annullati sono chiamati “precursori” ed hanno notevole quotazione nel collezionismo filatelico.

Con la firma della Convenzione Postale fra San Marino e il Regno d’Italia del 7 febbraio 1865 “il Governo della Repubblica ammette nel suo territorio l’uso dei francobolli italiani” su cui l’Italia concede un aggio del 20%, San Marino si adattò allora alla norma italiana inserendo la dicitura “REPUBBLICA DI SAN MARINO” nel bollo a data e utilizzando l’inchiostro azzurro, colore della bandiera, che invece la normativa italiana vietava perchè corrosivo dei bolli.
1 agosto 1877:

i primi francobolli

Nel 1875 San Marino adottò la decisione di “non proseguire a valersi nelle corrispondenze postali dei francobolli di altro Stato” ed avviò le trattative con l’Officina Carte Valori italiana per crearne dei propri. Una nuova convenzione postale del 2 marzo 1877 apriva una prospettiva oltremodo favorevole a San Marino, essa prevedeva infatti che la “francatura delle corrispondenze della Repubblica per il Regno d’Italia e la francatura delle corrispondenze del Regno d’Italia per la Repubblica di San Marino, dovrà essere rappresentata dai francobolli in uso nel rispettivo Stato”. San Marino, in sostanza, aveva deciso di procedere all’emissione e quindi all’uso dei propri francobolli godendo così pienamente di una delle prerogative derivanti dalla sovranità di uno Stato e favorendo nuove entrate per le proprie casse attraverso la vendita degli stessi.

Il primo agosto 1877 furono così emessi «i francobolli nostri proprii», stampati dell'Officina Carte-Valori di Torino nei valori di 2, 10, 20, 30 e 40 centesimi. La serie completa (con integrazioni nel 1890, nel 1892 e nel 1899) è composta da 28 valori, tra cui spicca quello da 1 lira, di colore rosso su sfondo giallo, chiamato dai filatelisti "lira rossa".
San Marino:

1700 anni di indipendenza, 160 anni di monete


Nonostante la secolare indipendenza, l’esiguità della popolazione e del suo territorio non imposero mai a San Marino la necessità di istituire una zecca. Atti e verbali storici riportano disquisizioni sull’eventualità di “batter moneta” in territorio ma la possibilità di attivare un ente coniatore venne sempre abbandonata. Il problema venne affrontato più seriamente nell’ambito della prima Convenzione monetaria italo-sammarinese del 1862, la quale stabilì all’art.24 che “le monete che la Repubblica credesse col tempo di dover coniare potranno avere corso legale nel Regno, purchè ragguagliate al sistema decimale ed abbiano lo stesso titolo e peso di quelle regie”.
La prima moneta di rame, da 5 centesimi, con lo stemma della Repubblica venne così emessa nel 1864 dalla Regia Zecca di Milano. Alla prima emissione ne seguirono altre ad intervalli regolari (nel 1898 le prime monete in argento) sempre in conformità alle clausole contenute nelle varie convenzioni monetarie fino a quella del 1939 con cui la Repubblica di San Marino si impegnò “a non effettuare alcuna nuova coniazione di monete di qualsiasi specie, salvo che si tratti di monete d’oro”. La prima guerra mondiale e la crisi economica misero quindi fine alla numismatica sammarinese che riprese invece nel 1972, a seguito dell convenzione monetaria del 10 settembre ‘71 con coniazioni divisionali aventi “…nel territorio dell’altro, identico corso legale e potere liberatorio nei rapporti tra privati ed in quelli con le pubbliche casse”.

Nel 1974 ripresero anche le coniazioni auree. 26 anni dopo, l’avvento dell’Euro, rese necessaria una nuova Convenzione monetaria Italia-San Marino che venne siglata proprio sul Titano il 29 novembre 2000. Si stabilì che San Marino poteva emettere dal 1° gennaio 2002 monete in euro, monete divisionali e monete da collezione in oro e argento, per il valore massimo annuo di 1.944.000 euro.
Le monete in euro emesse da San Marino sono identiche alle monete in euro emesse dagli Stati Membri della Comunità Europea, che hanno adottato l’euro, per quanto concerne il valore nominale, il corso legale, le caratteristiche tecniche, le caratteristiche artistiche della faccia comune e le caratteristiche artistiche comuni della faccia nazionale. Le caratteristiche artistiche della faccia nazionale sono preventivamente comunicate dalla Repubblica di San Marino alle competenti autorità comunitarie così come il valore nominale delle monete in euro, suddivise in monete divisionali e monete da collezione (in oro e argento) che San Marino intende emettere nel corso dell’anno successivo.

La monetazione e le emissioni filateliche sono simbolo di prestigio, originalità e autonomia della Repubblica di San Marino. Monete e francobolli sono ricercati da collezionisti di tutto il mondo.

2022

Filatelica e numismatica entrano a far parte di Poste San Marino

Nel 2022 l'Ufficio Filatelico e Numismatico della Repubblica di San Marino viene unito a Poste San Marino SpA con la denominazione di "Divisione filatelica e numismatica".

Come accade in tanti paesi nel mondo anche nella Repubblica di San Marino la filatelia (e conseguentemente anche la numismatica) entra a far parte della galassia del sistema postale.