Nella confezione esterna, uno degli elementi architettonici e al contempo simbolici più importanti della Repubblica di San Marino: il Palazzo Pubblico. Esso rappresenta il cuore della vita politica sammarinese, si erge sul cosiddetto "Pianello", ovvero Piazza della Libertà, nel luogo della Domus Comunis Magna, costruita verosimilmente negli ultimi decenni del XIV secolo e poi abbattuta a fine Ottocento. Al piano superiore il Palazzo custodisce da secoli la Sala del Consiglio Grande e Generale cui si accede tramite un imponente scalone: nei suoi scranni si riuniscono i sessanta parlamentari del Titano. Sulla parete in fondo alla sala troneggia l'immagine del Santo fondatore, circondato dalla sua gente. Contadini, soldati, uomini dotti, donne e ragazzi omaggiano San Marino mentre li ammonisce: "Relinquo vos liberos ab utroque homine" (Vi lascio liberi dall’uno e dall’altro uomo: Imperatore e Papa). Vi sono anche la Sala del Congresso di Stato, la Sala del Consiglio dei XII e la Camera dello Scrutinio. Nella seconda metà dell’800 il Palazzo aveva l’aspetto di un edificio seicentesco: nel 1884 fu posata la prima pietra dell’attuale edificio, su disegno dell’architetto romano Francesco Azzurri per opera degli scalpellini locali diretti dai capomastri sammarinesi Giuseppe e Inaco Reffi. L’inaugurazione ebbe luogo il 30 settembre 1894 e l’oratore della cerimonia fu Giosuè Carducci che pronunciò il celebre discorso sulla libertà perpetua. Nel 1996 è stato terminato il restauro del Palazzo diretto dall’architetto di fama internazionale Gae Aulenti, per adeguarlo alle rinnovate esigenze di funzionalità e sicurezza.